“La filosofia civile di Adriano Olivetti. Persona istituzioni lavoro”.
Per “filosofia civile” si intende quel complesso di riflessioni, e proposte e politiche che si propongono di fornire una interpretazione, un modello e una serie di tali da colmare la storica e incontrovertibile secolare distanza della nascita in Italia dello stato unitario rispetto alla formazione di una nazione ben connotata quanto a lingua, letteratura, arte: unitarie queste sin dal Duecento, tardivo e faticato quello, nel 1860. La formula di sintesi è quella famosa di D’Azeglio: formata l’Italia bisogna formare gli italiani.
Quando Adriano Olivetti fa pubblicare con la data, simbolica ed effettiva insieme, del 25 aprile 1945 la sua opera storico-teorica fondamentale – “L’Ordine politico delle comunità” – l’Italia è nel punto più basso della sua rovina nella Seconda guerra mondiale – punto che è anche, come succede, l’inizio della risalita. Dopo la Resistenza, la Ricostruzione. In esplicito, “L’Ordine politico delle comunità” si propone di fornire le indicazioni su come ricostruire la società italiana, muovendosi su due piani intrecciati della valorizzazione della persona nella concreta comunità del lavoro, e delle istituzioni. In implicito, vuol essere la trama pratico-ideale della nuova legge fondamentale – la Costituzione che l’Italia dovrà darsi nei mesi a venire.I cardini di Adriano Olivetti: persona, comunità, comunità di fabbrica, istituzioni, principio di competenza (cultura), “pedagogia” tramite una rivista e una Casa editrice di cultura alta, funzionale, articolata ecc.