Di Mario Piccinini
Luigi Piccinato (1899-1983) architetto e urbanista è stato vicepresidente dell’Istittuto Nazionale di Urbanisticva dal 1952 al 1961, nel periodo della presidenza di Adriano Olivetti, e successivamente dal 1965 al 1968.
Fin dal 1946 Matera e la sua regione sono state oggetto di attenzione da parte di ricercatori americani e italiani che studiano il mondo contadino della Lucania. Fra questi Frederick G. Friedmann, giunto in Italia con un incarico del programma Fullbright, per gli scambi culturali, che conduce un’indagine, sulla situazione sociale ed economica di Matera, che in quegli anni è il capoluogo del mondo contadino.
Dal 1949 la missione americana ECA (European Recovery Economic Cooperation Administration) affida un incarico al Prof.Mazzocchi-Alemanni per la soluzione del problema dei Sassi, considerando la possibilità del trasferimento degli abitanti. La stessa missione propone la creazione di un primo borgo rurale, da finanziare con fondi ERP (European Recovery Program), erogati tramite l’UNRRA-Casas,(United Relief and Rehabilitation Administration-Comitato Amministrativo Soccorso Senza Tetto). La relazione Mazzocchi-Alemanni, partendo dalle condizioni abitative e di degrado dei Sassi, propone lo sfollamento degli abitanti ed la ristrutturazione degli stessi.
Nel 1951, su iniziativa di Adriano Olivetti, si costituisce la “Commissione di studio della città e dell’agro di Matera”promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e dall’Unrra-Casas.
L’esperienza di Matera rappresenta l’occasione per la cultura architettonica e urbanistica di sperimentare indagini interdisciplinari. (C.Merlini)
La situazione dei Sassi Caveoso e Barisano, a Matera, è quella di vere e proprie grotte senza servizi igienici, abitate prevalentemente da contadini,. “Le grotte si aprono,in numero di otto, dieci, dodici” su piazzette a mezzaluna, i cosiddetti “recinti;” o “vicinato”o “vicinanza”costituisce,con la sua dozzina di famiglie, quasi una unità residenziale elementare,”[…] (L.Piccinato).I muri sono di tufo impregnati di umidità.
Nel 1952 viene approvata la Legge n.619, che riguarda il risanamento dei Sassi, nella quale si prevede, in contrasto con le indagini della Commissione, la inabilità della maggior parte delle case censite “e la creazione di borgate rurali per il trasferimento delle famiglie evacuate.”(M.Tafuri)
Con queste premesse, a partire dal 1953, Piccinato redigerà il Piano Regolatore di Matera. e , nell’agro di Matera, i progetti di Borgo Venusio (1953) e il quartiere di Serra Venerdì.
Il Piano regolatore sarà approvato nel 1956. “Va detto che molte scelte in esso contenute erano già state fatte e il Piano non può che fissarle in forma tecnica. Il sistema messo a punto dal Piano del Consorzio di Bonifica della valle del Bradano, gli strumenti apprestati dalla Legge speciale del 1952 e le previsioni localizzative in essa contenute, le divergenti azioni dell’Unrra-Casas e dell’Ente riforma non lasciano molto spazio al Piano.”
[…] “Piccinato si limita quindi ad indicare l’aspetto dei nuovi quartieri, la forma e la discutibile ubicazione del centro direzionale, la struttura della viabilità.”
[…] “le indicazioni di Piano a Matera vengono in buona parte rispettate[…] i rioni popolari di Serra Venerdì, Lanera e Spine Bianche verranno realizzati come interventi pubblici, tanto da fare di Matera una città in cui vantaggi e svantaggi delle teorie del decentramento di tipo anglosassone-scandinavo sono concretamente verificabili.” (A.Restucci)
Si riconosce l’influsso del pensiero olivettiano nella cultura urbanistica italiana “la quale pone, in questo caso, il problema della comunità legato a quello dei Sassi”[…] “Non si tratta qui di contrapporre rozzamente il villaggio, il piccolo centro alla città del capitale, ma di proporre il razionale sfruttamento delle risorse e una rete di nuclei decentrati (i Borghi, i nuovi quartieri) in cui la sintesi uomo-società, sviluppo-democrazia, capitalismo-socialismo siano possibili. L’unità di vicinato (il nucleo di cose omogenee presente nei Sassi) diviene un preciso modello di intervento urbanistico,[…]” (A.Restucci)
BORGO VENUSIO
L’insediamento rurale di Borgo Venusio viene progettato da Piccinato con Luigi Anversa nel 1953 con il linguaggio tipico del neorealismo razionalista . Gli elementi linguistici, per le abitazioni, sono desunti da quelli dell’edilizia popolare.
Il Borgo“ […] è pensato come un aggregato ‘aperto’, suscettibile di ampliamenti, infatti esso si presenta con un centro civico posto in una posizione più elevata rispetto alle abitazioni, ove vengono concentrate le strutture pubbliche ed i servizi sociali. Attorno tale centro vengono posti, lungo le strade carrabili, le abitazioni vere e proprie. L’insediamento abitativo è formulato sul concetto dell’ ”unità di vicinato e frazionato dunque in sotto borghi, ognuno dei quali conta dalle dodici alle diciotto abitazioni.” “L’apertura planimetrica di Borgo Venusio, che con la logica dei sottoborghi avrebbe dovuto appunto aggregare ulteriori recinti, indica invece una suscettibilità di sviluppo assente ne La Martella.” (De Sessa C.)
BIBLIOGRAFIA
De Sessa C., Luigi Piccinato,architetto, Edizioni Dedalo, Bari, 1985. p.72.
Merlini C., Luigi Piccinato. Una professione per la città e la società, sta in, Urbanisti italiani, a cura di
P.Di Biagi e P.Gabellini, Editori Lateerza,1992. n.36, p.38.
Piccinato L., Matera i Sassi i nuovi borghi e il Piano Regolatore, in Urbanistica 15/16, 1954.
Restucci A., Città e Mezzogiorno: Matera dagli anni ’50 al concorso sui “Sassi,” in “Casabella” n.428, settembre 1977. p.38.
Tafuri M., Storia dell’architettura italiana, 1944-1985, Einaudi,2007. pp.34-35.