di Paolo Rebaudengo
I quotidiani di oggi ricordano la scomparsa del grande urbanista Campos Venuti nelle prime pagine nazionali e nella prima di molte edizioni locali, avendo egli operato e lasciato un segno importante in tante città italiane. Bologna è tra queste: qui, poco più che trentenne, dal 1960, ha ricoperto la carica di assessore all’urbanistica in un momento cruciale, quando la città rischiava, a causa di un piano regolatore approvato due anni prima, di vedere devastata la collina, sventramenti nel centro storico e una periferia informe. La sua presenza in Giunta, accanto al Sindaco Dozza, consentì di capovolgere quella visione e fare di Bologna una della città più belle e vivibili d’Europa. Lo ricorda magnificamente, per questi aspetti, l’arch. Pietro Maria Alemagna su Repubblica Bologna di oggi.
Così scrive Michele Talia, Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica: “la scomparsa di Giuseppe Campos Venuti – per tutti noi ‘Bubi’ in ricordo del suo passato di giovanissimo partigiano – lascia un grande vuoto nella cultura urbanistica e civile non solo del nostro Paese. Già dai primi anni del secondo dopoguerra la capacità di combinare sapientemente l’energia del militante, il carisma del docente universitario e il talento del pianificatore lo hanno reso protagonista, al tempo stesso potente e poliedrico, del dibattito urbanistico. In questo modo egli ha saputo interpretare in modo originale la vocazione riformista delle generazioni di amministratori, progettisti e cittadini che hanno attraversato la nostra storia repubblicana. L’Istituto Nazionale di Urbanistica, che può vantarsi di averlo avuto come dirigente, Presidente nazionale e Presidente Onorario, ne piange la scomparsa e s’impegna a custodirne l’eredità intellettuale e a diffonderne l’insegnamento“.
Nella sua biografia, ricchissima, emerge tra tante altri aspetti importanti, il suo lungo impegno nell’Istituto Nazionale di Urbanistica, sin da studente, e poi quando inizia la carriera universitaria, e soprattutto negli anni in cui Adriano Olivetti è presidente. Diventerà a sua volta presidente dell’INU dal 1990.
Dalla nascita dell’Associazione Olivettiana ci è stato vicino, partecipando a diverse nostre iniziative, a Bologna e a Imola. Suo lo scritto “Adriano Olivetti e l’urbanistica” nel volume promosso da Olivettiana, curato dall’Arch. Mario Piccinini, pubblicato da INU Edizioni “Adriano Olivetti: il lascito. Urbanistica, Architettura, Design e Industria” e contenente contributi dodici contributi di esponenti del mondo olivettiano.
Bologna, 1 ottobre 2019.