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Tempi dettati dal Ministero, dossier quasi completo. Sindaco: «Ricordiamo chi nelle fabbriche è morto per amianto» di Vincenzo Iorio

IVREA. La candidatura di Ivrea città industriale del XX secolo non dimentica le decine di persone decedute nelle fabbriche Olivetti a causa delle fibre di amianto. Lo dice il sindaco Carlo Della Pepa, mercoledì, subito dopo la proiezione del video che accompagnerà la candidatura nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. «Se oggi siamo arrivati a uno snodo cruciale di questo percorso – dice – lo dobbiamo alla famiglia Olivetti e a tutti coloro che in questa azienda hanno lavorato. E un grazie particolare va a quelle persone che in quegli stabilimenti si sono ammalati. In questa grandiosa storia industriale e culturale c’è anche questo capitolo che nessuno vuole dimenticare».

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Accettata la candidatura presentata dal Comune di Ivrea per l’inserimento nel patrimonio mondiale dell’umanità

Renato Lavarini, coordinatore del tavolo Unesco, spiega che il dossier per la candidatura è quasi pronto. Mancano però alcuni pezzi: dal questionario che da oggi verrà distribuito alla popolazione, agli atti del convegno internazionale che si svolgerà il 22-23 marzo prossimi a Ivrea con architetti e urbanisti di fama mondiale. «Un’occasione – spiega Lavarini – per favorire un’ampia riflessione sul modello di città industriale nel Novecento in generale e olivettiano in particolare, unico e alternativo, basato su un sistema produttivo e sociale ispirato alla Comunità».

I tempi per presentare la candidatura li detta Gianni Bonazza, del ministero dei Beni e delle attività culturali. «Questa candidatura ha senso se viene presentata entro due anni – dice perentorio -. Insomma, entro febbraio 2016 dobbiamo andare a Parigi avendo pronti il dossier di candidatura e il piano di gestione». Da quel momento, l’Unesco ha 18 mesi per valutare.

Nel piano di gestione, documento fondamentale per arrivare alla fine di questo percorso, verranno anche inseriti, in accordo con i fondi immobiliari proprietari di molte strutture, i tempi per le bonifiche dell’amianto. Il piano di gestione dovrà indicare gli obiettivi fondamentali, così come richiesti dall’Unesco, di protezione, conservazione e trasmissione dei valori alle future generazioni.

«Ivrea città industriale del XX secolo è il primo caso italiano di candidatura del patrimonio architettonico del Novecento – spiegano il sindaco e l’assessore Laura Salvetti -. È un progetto di grande importanza per la nostra comunità perché fissa nella memoria un periodo storico, sociale, culturale che si è espresso anche attraverso le realizzazione architettoniche e urbanistiche commissionate da Adriano Olivetti ai più importanti architetti e urbanisti dell’epoca».

Le parole chiave della candidatura sono: orgoglio, storia, appartenenza e futuro. Parole che portano la volontà di conservare e tramandare una memoria eccezionale insieme all’impegno di un rinnovamento per le future generazioni.

fonte: La Sentinella del Canavese

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